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Antifascista, socialista, esule, intellettuale e uomo politico: queste sono alcune delle molte anime di Paolo Treves (1908-1958), protagonista a lungo dimenticato della storia nazionale ed europea del Novecento. Figlio di Claudio Treves, educato fin dall'infanzia ai valori del socialismo e della libertà, sperimentò fin da giovanissimo le persecuzioni che il fascismo infliggeva ai suoi oppositori. Dopo aver sofferto la lontananza del padre, fuoruscito in Francia nel 1926, fu a suo volta costretto all'esilio dal fascismo nel 1938. Dalla Gran Bretagna, patria di adozione nei drammatici anni della guerra, non smise di denunciare i crimini del regime fino al ritorno in Italia nel 1945. Questo volume raccoglie alcuni dei suoi scritti, tracciando un percorso che si snoda attraverso la dittatura fascista, la guerra, la difficile ricostruzione dell'Italia repubblicana, le molte battaglie del socialismo: con tono lucido, partecipe, disincantato e talvolta ironico, Paolo Treves restituisce con le sue parole un quadro vivido della nostra storia, dimostrandosi testimone attento e appassionato dei suoi tempi.